sabato 13 luglio 2013

Sguardo sul festival di Avignone 2013 | Giorno VI (10 luglio)

King size
Conception e mise en scène Christoph Marthaler

All’entrata del pubblico il sipario del teatro all’italiana dell’Opéra Théâtre è chiuso. Si apre a spettacolo iniziato, su un allestimento scenico che ricalca la più classica ambientazione da dramma borghese stile tardo ottocentesco. I mobili e il letto - il King Size - sono di un celeste così smaccato che subito è rivelato l’intento parodistico dell’opera. In apertura, infatti, il classico annuncio di spegnere i cellulari viene trasformato nel suo contrario e proposto in varie lingue, con un effetto comico di leggero straniamento. L’attenzione e il lavoro sul linguaggio è visibile per tutto lo spettacolo: nei momenti in cui la parola non è cantata, si assiste a una scomposizione minuziosa del dettato verbale sillaba dopo sillaba. Questo linguaggio viene a tratti indagato anche in una scomposizione del corpo, per esempio nella proposta, a metà spettacolo, del linguaggio dei segni. In generale, per la maggior parte di King size i quattro attori cantano un repertorio stile lied tedesco, mischiato a canzoni francesi o pezzi anni Ottanta, come I go to sleep di The Pretenders, restituito tuttavia a un ritmo più rapido e straniante del normale. I go to sleep e i temi dei lieder sottolineano peraltro la tendenza degli attori di entrare e uscire dal letto King size, una loro tensione e desiderio continuamente realizzato ma anche frustrato. Sono azioni ripetitive e di una logica surreale compiute sulla scena, che scatenano il riso: come ad esempio l’aprire e richiudere dei mobili, dove si vedono cantare gli attori usciti dalla quinta, azione che mette dunque in crisi la finzione dell’allestimento scenico. King Size propone una comicità del tutto surreale che rende lo spettacolo buffo e lievemente grottesco, anche se l’effetto dopo un po’ risulta scontato e ridondante. I brani musicali sono molto gradevoli, ed è ammirevole il lavoro sulla scomposizione del linguaggio (corporeo, verbale, musicale) proposto da Marthaler. Una tecnica eccezionale e un jeu minuzioso rendono questo spettacolo interessante e divertente, senza molte altre ambizioni in più.

In scena all’Opéra Théâtre




Fabio Raffo

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