6 novembre 2011
Siamo ormai al terzo giorno di lavoro per il laboratorio di Teatro Nō che avrà come fase conclusiva la presentazione dello spettacolo The Italian Restaurant.
Il Maestro Umewaka Naohiko ha chiesto agli attori “la memoria” delle parti recitate per oggi.
Ed eccoli in sala prove coi copioni in mano che ripetono a bassa voce e abbozzano i movimenti, contano i passi, e giocano con dei cuscini rossi, fantastici!
È arrivato il Maestro. Tra le mani ha una maschera di carta da far indossare al protagonista, Mary Miyagi. Questa è solo una copia che sostituisce la vera maschera del Teatro Nō, fatta di legno, con dei buchi posti all'altezza degli occhi di ridottissime dimensioni; gli attori hanno a disposizione una visuale limitatissima e si servono quindi di punti fissi per orientarsi e di percorsi predeterminati. Non può guardare in basso, né verso l'alto, né di lato, solo di fronte. Ciò che l'attore non vede, lo deve immaginare!
Stuzzica la curiosità il veder sulla stessa scena Presente e Passato, Esistenza e Non-esistenza. Afferrano lo spettatore, lo lanciano nella finzione, per poi riportarlo nella Verità, come un'eterna trottola costretta ancora sul limite del Confine. Solo implorando pietà al Diavolo potranno risolvere questo stato di inesistenza. Lacrime e... vino rosso!
D'un tratto, non riuscivamo a scollare gli occhi dalla scena, una strana forza attrattiva ce lo impediva.
Kimono,
fiori di centocchio, ventagli, e maschere: sembrava si fosse
materializzata l'Essenza Orientale in sala. Effimere forze, opposte,
si attraevano inevitabilmente in un unico campo magnetico: Oriente e
Occidente, in un inevitabile connubio!
C'è
il Maestro in scena, mostra movimenti e passaggi intenzioni per i
movimenti di Mary
Miyagi.
É
inutile, non sono in grado di descrivere a parole le sensazioni, è
questione di vibrazioni da toccare, frequenza da captare dal
vivo.
Fine
della dimostrazione, tutto tace in sala! Ci guardiamo increduli, col
sorriso sulle labbra: abbiamo sentito vibrare l'Arte Somma,
non capita tutti i giorni!
Angela
Sciavilla
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