Il laboratorio di Teatro Nō
organizzato da CIMES, dopo sei giorni di intenso lavoro, volge al
termine con lo spettacolo “The
Italian Restaurant”.
Quando il critico varca il limite dell'oggettivo, non guarda più gli eventi con distacco, si fa travolgere da una marea di emozioni, non è più critico.
Una voglia ghiotta di assaporare emozioni, lo ammetto!
Il desiderio di degustare coi ragazzi sconfitte e vittorie, in un tempo presente che fa da cornice a un mai più ripetibile.
Due
ore prima dello spettacolo, all'ingresso del teatro c'è Monica, la
protagonista, che esegue esercizi ginnici per distendere muscoli e
tensione.
Marianna,
la cameriera, va avanti e indietro per i palco, furiosa; ripete a
tutti che “i
segni di scothc sul palco per sistemare i tavoli non li vuole
ve-de-re, chiaro?!”Sergio, uno dei due samurai, è al telefono con qualcuno a cui ha riservato dei posti a sedere... eh eh eh, orgoglio d'attore!
E poi un animato vociferare proveniente dal palco: Lucia, Luca, Tommaso, Andrea, Fabio tentano espedienti per sincronizzare i movimenti della scena finale: propongono un'idea, la confutano, ne suggeriscono altre...
Hanno la situazione sotto controllo, dicono!
Oh,
ecco il Maestro!
“Grazie
ragazzi per la devozione con cui avete lavorato, per aver creduto in
questo progetto. Godiamoci questa serata, con calma, e ripensiamo a
questa settimana... splendida. Grazie.” Poche parole che rasserenano gli animi. Cosparge calma intorno a sé. Eppure fermenta il suo animo: vuole ancora riferire dettagli ai ragazzi, e poi cerca del cerone bianco per i Diavoli (alle 8 di sera!), e poi chiede un cucchiaio per la scena, e poi una lampadina per dietro e quinte, e la sistemazione dei tavoli! É tutto pronto, Maestro?
Quindici
minuti dal debutto: siamo tutti in cerchio.
Monica
ha tra le mani una stecca di cioccolato. Frammentare il dolce in
segno di condivisione di una stessa energia vitale; a
ognuno una piccola parte. E poi un profondo respiro, tutte le mani al centro, grinta ragazzi!
“Merda merda merda!”
Angela
Sciavilla
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