Sandro Lombardi esordisce nel teatro amatoriale del liceo, alla fine degli anni ’60. Più concretamente nel 1972, con i suoi compagni, tra cui Federico Tiezzi e Marion D’Amburgo, decide di fondare un’associazione culturale, Il Carrozzone, e di svolgere per mezzo di essa delle attività teatrali, partecipando ai festival di Salerno di Bartolucci e Menna. Il gruppo si trova a lavorare, parallelamente a altri registi, autori e gruppi, su elaborazioni teatrali che si basano principalmente sull’immagine; il loro lavoro sarà etichettato, appunto, come “teatro-immagine”.
La formazione teatrale di Lombardi si attua attraverso laboratori più o meno lunghi tenuti da grandi maestri del teatro come Barba, Wilson, Schumann (fondatore del Bread and Puppet Theater con il quale collabora a Parigi) e Grotowski (con cui partecipa a un seminario alla Biennale di Venezia). In questo modo sceglie i propri maestri e crea la propria modalità recitativa, anziché seguire un ordinario percorso accademico; cosa che lo accomuna a molti dei giovani che in quel periodo militano nella scena di ricerca. Diversamente da quel che accade nel teatro di tradizione, queste nuove realtà sentono il teatro con uno spirito di gruppo in sintonia con le istanze del tempo e mettono in secondo piano le singole individualità.
Lombardi, all’interno della compagnia, diventa drammaturgo, arrangiatore musicale , esperto di luci e di scenografia. Gli spettacoli nascono da improvvisazioni, le fonti di ispirazione non provengono dalla letteratura, né dalla letteratura drammatica, bensì dall’arte figurativa, dalla performance e dalla body art. Si ricordano alcuni bellissimi spettacoli di quegli anni come La donna stanca incontra il sole del 1973 che girò tutti i festival d’Italia. Durante una delle tournée europee della compagnia, nel momento in cui questa raggiungeva una certa notorietà, fatta tappa ad Amsterdam presso il famoso Nikkei Theatre, (che oggi non esiste più) venne proposto un giro di decentramento in tutte le città olandesi (almeno 20 piazze). A questo punto il nome della compagnia si trasformò in “Criminal Stor(i)es”, per riprendere l’idea dei romanzi gialli. Ma il termine criminal fu adoperato dalla compagnia anche nella sua accezione discriminante, in quanto essa si concepiva ai margini della congerie teatrale. Italianizzato divenne “Magazzini criminali”. Bartolucci definì questo tipo di esperienza “teatro analitico-patologico-esistenziale”. Di questo periodo si ricordano spettacoli come Vedute di porto Said del 1978, Punto di rottura del 1979 e Crollo nervoso del 1980.
Nel 1985 venne portato dalla compagnia sulle scene un testo di Tiezzi Genet a Tangeri. In quell’occasione Roberto Bacci, l’allora direttore del Festival di Sant’Arcangelo, chiese alla compagnia di ubicare lo spettacolo in un luogo particolare. Venne individuato un piccolo cimitero abbandonato, non sconsacrato , e si pensò a esso come un luogo adatto in quanto in un testo di Genet si faceva un parallelo tra il teatro e il cimitero. L’idea fu trovata troppo estrema dalla stesso direttore in quanto sarebbero sorti problemi con la curia. Un altro tema presente in Genet, come anche nel pittore Bacon, era il fascino per le bestie macellate. Venne fuori la possibilità di tenere lo spettacolo davanti il mattatoio di Riccione, il quale sarebbe stato in attività durante la rappresentazione. All’aprirsi della scena si aprì l'attività del mattatoio; dalle sue porte passavano mucche, agnelli e vitelli che venivano uccisi. Tra di loro passò anche un cavallo. Da quest’evento nacque una campagna giornalistica spaventosa. La compagnia fu privata dei finanziamenti ministeriali e venne cancellata l’intera tournée.
Coi tre spettacoli tratti dalla Divina Commedia di Dante si conclude la seconda fase della vita della compagnia. I tre atti: Inferno col riadattamento di Sanguineti, Purgatorio di Luzi e Paradiso di Giudici realizzavano l’incontro con il primo italiano. La terza fase della vita della compagnia è quella testoriana; questa inizia nel 1994 con l’Edipus e si protrarrà fino all’ Ambleto del 2001. Attualmente la compagnia Tiezzi-Lombardi propone sulle maggiori scene italiane lo splendido I Promessi sposi alla prova di Giovanni Testori.
Enrico Rosolino, Mariangela Basile
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