Torna, nella stagione 2013/14 il ciclo di incontri con le compagnie, con una nuova formula intitolata Pubbliche conversazioni dopoteatro.
Quella degli incontri con le compagnie è, per il Pubblico
Teatro di Casalecchio, una consuetudine che oltre ad essere occasione di approfondimento e di incontro dopo lo
spettacolo, vuole essere anche momento di
formazione del pubblico. Gli incontri, che verranno
annunciati nel corso della stagione, accompagneranno
tutti gli spettacoli, prevalentemente legati a temi di
carattere civile e politico.
Il primo incontro è il 27 novembre, dopo lo spettacolo Discorsi
alla Nazione, tra il protagonista Ascanio Celestini e Simone Gamberini, sindaco
di Casalecchio di Reno, chiamato a confrontarsi sul linguaggio della politica.
Quella di Celestini è in realtà un’affilata analisi del
linguaggio politico, da quello quotidiano a quello dei personaggi pubblici,
fatta attraverso i meccanismi dell’identificazione: egli esordisce con
considerazioni e giudizi capaci di catturare il pubblico, mediamente “consapevole
e attivo sul piano della cittadinanza, per poi condurre quelle stesse
considerazioni e quegli stessi giudizi attraverso il luogo comune, verso una
spirale xenofoba, liberista, qualunquista o comunque ispirata all’egoismo
sociale che tratteggia non solo una geografia di valori politici allo sfascio,
ma anche una profonda crisi di identità collettiva e individuale”.
Si legge dalle anticipazioni che nel corpo centrale dello
spettacolo, quando Celestini dà vita e voce ad una serie di personaggi tutti
abitanti di un ipotetico condominio, prevale l’interpretazione e la proiezione
di un mondo che potrebbe essere il nostro in un immediato futuro. Lì, in un
agglomerato di solitudini, in una convivenza a-relazionale di individualismi
costretti in un identico luogo, prende forma un mondo distopico sull’orlo del collasso
e in piena guerra civile. In questi monologhi troviamo elementi di possibile
identificazione col nostro mondo e col nostro pensiero più elementare, per poi
vederli entrambi avvilupparsi in una spirale grottesca e iperbolica, dove è
possibile, ad esempio, che una persona decida di vivere sempre con la pistola.
Chiude il cerchio il discorso del tiranno che chiede al
popolo di farsi eleggere. L’uomo forte che è la
soluzione a
tutti i mali, ma a quale prezzo? Quello di vivere in modo gregario e massificato
o, per dirla con la potente metafora usata dal novello tiranno, fare come fanno
i pesci piccoli che non saranno mai in grado di mangiare il pesce grande:
“L’unica possibilità di sopravvivere per un pesce piccolo è diventare parassita
del pesce grande, mangiare gli avanzi del suo pasto e in cambio spidocchiargli
la pinna”. È in questo discorso di chiusura in cui arringa direttamente il
pubblico che ritroviamo il Celestini più coriaceo e ironico, con una
sovrapposizione allusivamente
inquietante tra la folla di cittadini-sudditi a cui si rivolge il tiranno
e la platea di spettatori.
27 novembre ore 21
DISCORSI ALLA NAZIONE
Uno spettacolo presidenziale
Di e con Ascanio Celestini
Suono Andrea Pesce
Produzione Fabbrica srl
Info e prenotazioni 051/570977 info@teatrocasalecchio.it
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