sabato 16 marzo 2013

Seconda parte della Trilogia della Gioia: Ora non hai più paura


Come può il boato più ancestrale dell’uomo, di solito nascosto da un sorriso nervoso o da un rinchiudersi in se stessi, essere grande e imponente, riflesso a teatro, dove di solito ci si aspetta divertimento e svago? Un’ingombrante e metallica paura è sospesa in una scena combattuta tra drappi di blu accesi da una parte, e colori spenti  e quinte nere dall’altra. Un’astrazione talmente reale che quando finalmente la scritta cubitale ascende per dare il via all’incontro tra i corpi, anche il pubblico avrebbe voluto dire “è andata via, Ora non hai più paura”, proprio come afferma il titolo della seconda parte di Trilogia della Gioia, prodotta dal Teatro Valdoca di Cesena. L’opera è infatti inserita in un articolato progetto triennale, debuttato lo scorso 12 maggio nella chiesa del Santo Spirito a Cesena con O tu reale, scontrosa felicità.


Una drammaturgia di gessi (lasciati stridere su una lavagna) e percussioni si dipanano tra gli istinti più carnali e ancestrali, inesprimibili dalla parola poiché troppo legata al suo significato. Invece le tre attrici sul palco (Silvia Mai, Chiara Orefice, Sveva Scognamiglio) danno sfogo ai loro impulsi che potrebbero essere i nostri, si respingono  e si cercano, si amano con la naturalità animalesca del nostro essere. Una femminilità “greggia” in una danza isterica e convulsiva di rimandi e attrazioni, schiaffeggiata da una partitura musicale percussiva ed elettroacustica, scritta dal vivo da Attila Faravello, Luca Fusconi ed Enrico Malatesta. La scrittura polifunzionale si evolve come un unico spartito per corpi, suoni, luci e movimenti: sembra di essere parte integrante di un rito iniziatico in cui le attrici sono catturate da una trance attoriale atavica e, per induzione, anche il pubblico regredisce in questa estasi androgina che non si pone freni.


 Si tratta di un vortice sinergico impossibile da respingere, impossibile non restarne inglobati.
In questo magma primordiale la musica totipotente e indistinta si traduce in suoni di un’umanità che parla e in un canto flebile delle fanciulle; anche una delle tre attrici veste i piedi con degli stivali bianchi dal tacco esagerato. Potrebbe essere il segno dell’evoluzione della specie che Darwin ci ha insegnato ad accettare. Eppure il bestiale strattonarsi per amare o allontanare rimane sempre difficile da modificare se non impossibile.


 “Ora non hai più paura è incredibilmente lontano da ogni virtualità, quasi un’esortazione non solo alla vicinanza e all’abbraccio, ma a un vicendevole, umano, inaudito  portarsi in braccio”, scrive Mariangela Gualtieri. Una speranza o forse una consapevolezza di cui la drammaturga e il regista Cesare Ronconi si fanno portatori.

Visto al Teatro Pubblico di Casalecchio il 12 marzo 2013.


Teatro Valdoca
ORA NON HAI PIÙ PAURA
seconda parte della Trilogia della gioia
regia, scene, luci e costumi: Cesare Ronconi
direzione del progetto sonoro: Enrico Malatesta
con Silvia Mai, Chiara Orefice, Sveva Scognamiglio
ricerca sonora e suono dal vivo: Attila Faravelli, Luca Fusconi, Enrico Malatesta
con la collaborazione di Luciano Maggiore
macchinista: Stefano Cortesi
attrezzisti: Maurizio Bertoni, Erica Montorsi
organizzazione: Elisa De Carli con Elisa Bello
amministrazione: Morena Cecchetti
consulenza amministrativa: Cronopios

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