lunedì 9 maggio 2011

Io sono un'attrice. I teatri di Roberto Latini: "un cuore da giovinetta dentro un corpo da guerriero"

"Il teatro raccontato in un libro è un ossimoro e rischia di diventare la tomba di una cosa inevitabilmente viva"- parola di Katia Ippaso, giornalista, scrittrice e critica di spettacolo - che così comincia l'incontro per la promozione del suo libro Io sono un'attrice. I teatri di Roberto Latini .  

Siamo alla libreria MODO di Bologna, siamo stati invitati da Altre Velocità ovvero "un gruppo di osservatori e critici delle arti sceniche, impegnato a favorire un tessuto di relazioni fra le arti e la società contemporanee" (come loro stessi si autodefiniscono) che ha curato e organizzato la presentazione. All'interno del progetto Fogli di scena è rientrato, tra gli altri, anche il teatro (o forse sarebbe meglio dire i teatri) di Roberto Latini, attore, regista e direttore del teatro San Martino di Bologna, e della sua storica compagnia Fortebraccio Teatro.
Le parole che fanno da comune denominatore per tutta la durata dell'incontro sono viaggio e metamorfosi sfenata. La giornalista cerca di trasferire al pubblico intervenuto la difficoltà di raccontare e quindi di fissare su carta un'artista che per natura non riesce a stare fermo. Il continuo fare e disfare uno spettacolo, il continuo cambiare, la continua ricerca di un'opera. Un viaggio, quindi, alla scoperta di un teatro vivo. Indagare lo spazio fra Roberto, i suoi compagni e la sua opera per provare a restituire il loro modo di agire. Ecco lo scopo del libro.
"Noi lavoriamo come in un concerto live, abbiamo una scaletta più che un copione, ci lasciamo la libertà di cambiare di continuo anche in scena" così il regista Latini, che nel frattempo sta a testa bassa o alta, comunque evitando, qualora fosse possibile, lo sguardo degli spettatori. Se non lo conoscessimo faremmo fatica a credere che si tratta di un attore con carriera pluridecennale!
Passando in rassegna alcuni spettacoli che hanno segnato tappe importanti della storia della compagnia (Bikini bum bum, Nnord) Latini ricorda l'esperienza romana della scuola di Leo De Berardinis che vedeva raramente ma che evidentemente ha lasciato dei segni nella sensibilità di un ragazzo, allora, che non sapeva bene cosa fosse il teatro. "Essere autore e attore non mi ha creato problemi - continua - è una cosa che ho sempre fatto. Cambiare Shakespeare non mi turba".
Durante la chiacchierata la scrittrice si abbandona in aneddoti e ricordi dei due anni passati insieme a Latini e al suo gruppo. Ma uno forse più degli altri è sintesi di quello che è stato per lei questa esperienza, ci dice: " Il titolo del libro nasce da una frase che mi disse Roberto e che non mi spiegò mai, cioè Io sono un'attrice e il teatro mi ha insegnato a perdere. Aveva tracciato una mappa dell'indicibile che mi affascinò. Diventò per me stare dietro alle cadute dell'Io piuttosto che davanti a vere e proprie dichiarazioni di poetica."
"Un attore rock e colto; un cuore di giovinetta dentro un corpo da guerriero" ci piace chiudere con quest'immagine di Katia Ippaso che ha seguito, documentato e amato i teatri di Roberto Latini.

Titolo Io sono un'attrice. I teatri di Roberto Latini.
collana Spaesamenti
edito da Editoria & Spettacolo

Josella Calantropo


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