mercoledì 18 gennaio 2012

Mercuzio non vuole morire. Prima giornata di laboratorio con Armando Punzo

È iniziato con dubbi, domande, provocazioni e silenzi che pesano una vita di esperienze. Si presenta così Armando Punzo al laboratorio con i ragazzi dell’Università di Bologna. Il regista della Compagnia della Fortezza varca il mondo accademico per ragionare di Mercuzio. Il poeta, il disilluso della ben più nota (forse) storia dei due fidanzatini della “bella Verona” così tragicamente raccontati in Romeo e Giulietta del bardo inglese.

E noi, come blog di critica teatrale, cerchiamo di raccontare quello che succede in questo workshop. Cerchiamo di seguire il percorso che Punzo ha già intrapreso con la sua compagnia dentro il carcere di Volterra e che ora approda nel mondo dei “liberi” (chissà poi quanto!).
Sono in trenta gli studenti che osservano il maestro in silenzio, mentre lui racconta l’antefatto iniziato lo scorso anno sulle orme del sognatore shakespeariano, presentando la prima fase del lavoro durante il festival VolterraTeatro. Perché Mercuzio?  Perché per Punzo e i suoi diventa il centro della storia? Perché Shakespeare, il suo padre-autore, lo condanna? Perché non vuole morire? Cosa vuole diventare allora? Dove vuole arrivare? Ma chi è Mercuzio? Perché fa tanto i capricci in questa versione? Perché non si limita a far andare avanti la storia che tanto bene conosciamo? Perché non lascia spazio ai protagonisti?
Dubbi, domande, provocazioni e silenzi. I ragazzi del laboratorio sono perplessi. Osservano, cercano di entrare nel mondo di Punzo. Qualcuno interviene, prova a dire la sua. Gli stimoli messi sul banco sono tanti. Ma l’attenzione viene catturata da un’immagine: la giornata della partenza.
È la scena su cui Punzo vuole lavorare con questo laboratorio bolognese. Un bozzetto di questa intuizione è già stato presentato a VolterraTeatro la scorsa estate, con un solo attore: una valigia in mano e una lacrima conservata dentro.

La sfida con gli studenti è di radunare tante persone con una valigia piena della lacrima che ci portiamo dietro. E poi provare ad allontanarsi da questa per raggiungere insieme una città ideale. Lasciare la pesantezza del nostro quotidiano per avvicinarsi alla “leggerezza pensosa” dell’essere, parafrasando Italo Calvino. L’utopia a cui, malgrado tutto, si vuole credere è che possano esserci ancora tante persone che sostengono Mercuzio. Che non possono arrendersi al “Basta, basta, Mercuzio, tu parli di nulla!” inflitto da Romeo alla fine della tirata sulla regina Mab al quale il poeta controbatte con un “È vero io parlo dei sogni!”
E un donchisciottiano che si rispetti cosa fa? Instituisce un “partito del nulla”, di un nulla che richiama sogni e possibilità. Che si raduna insieme per stuzzicare l’immaginario collettivo. Una grande scena teatrale per coinvolgere tutti coloro che vogliono prendere in mano la propria vita e che vogliono provare a cambiarla.
L’appuntamento è per giovedì 26 gennaio alle ore 17.00 ai laboratori DMS  di Via Azzo Gardino, 65/a. Siete tutti invitati a partecipare con una valigia e la voglia di mettersi in gioco.

Josella Calantropo

Nessun commento:

Posta un commento