E noi, come blog di critica teatrale, cerchiamo di raccontare quello che succede in questo workshop. Cerchiamo di seguire il percorso che Punzo ha già intrapreso con la sua compagnia dentro il carcere di Volterra e che ora approda nel mondo dei “liberi” (chissà poi quanto!).
Sono in trenta gli studenti che osservano il maestro in silenzio, mentre lui racconta l’antefatto iniziato lo scorso anno sulle orme del sognatore shakespeariano, presentando la prima fase del lavoro durante il festival VolterraTeatro. Perché Mercuzio? Perché per Punzo e i suoi diventa il centro della storia? Perché Shakespeare, il suo padre-autore, lo condanna? Perché non vuole morire? Cosa vuole diventare allora? Dove vuole arrivare? Ma chi è Mercuzio? Perché fa tanto i capricci in questa versione? Perché non si limita a far andare avanti la storia che tanto bene conosciamo? Perché non lascia spazio ai protagonisti?
Dubbi, domande, provocazioni e silenzi. I ragazzi del laboratorio sono perplessi. Osservano, cercano di entrare nel mondo di Punzo. Qualcuno interviene, prova a dire la sua. Gli stimoli messi sul banco sono tanti. Ma l’attenzione viene catturata da un’immagine: la giornata della partenza.
È la scena su cui Punzo vuole lavorare con questo
laboratorio bolognese. Un bozzetto di questa intuizione è già stato presentato
a VolterraTeatro la scorsa estate, con un solo attore: una valigia in mano e
una lacrima conservata dentro.
E un donchisciottiano che
si rispetti cosa fa? Instituisce un
“partito del nulla”, di un nulla che
richiama sogni e possibilità. Che si raduna insieme per stuzzicare l’immaginario
collettivo. Una grande scena teatrale per coinvolgere tutti coloro che vogliono
prendere in mano la propria vita e che vogliono provare a cambiarla.
L’appuntamento è per giovedì 26 gennaio alle ore
17.00 ai laboratori DMS di Via Azzo
Gardino, 65/a. Siete tutti invitati a partecipare con una valigia e la voglia
di mettersi in gioco.
Josella
Calantropo
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