venerdì 23 dicembre 2011

Dove l'arte non solo si vede, si vive: lo spazio Raum

Giovedì 15 dicembre Xing presenta, a Raum, "Kind of magic", performance di Plumes dans la tête e Barokthegreat, screening di Prince Rama/ Julian Bozeman e live di Zeus! e Vokodo. Se non fosse per la folla di gente che attende di entrare, l'ingresso dello spazio Raum in via Ca' Selvatica, passerebbe inosservato. Si confonde con le mura del quotidiano, in una piccola via di Bologna, in apparenza.

Ore ventidue, è l'ora di entrare.
Per questa sera il cappotto con vera pelliccia di volpe, i tacchi a spillo e la marsina possono rimanere nell'armadio. Anche modi di fare accomodanti, rimangono a casa.

Gli spazi sono piccoli, la gente è spalla a spalla, si tocca, si guarda intorno, vocifera.
Non ci sono poltrone né platea, non esistono luci di ribalta, né graticcia. Solo cuscini sparsi per terra e degli strumenti musicali. Una batteria su una pedana al centro.
Luci blu soffuse, sprazzi di fumo, fragranze di incensi rendono l'atmosfera... misteriosa.
Un colpo secco di tamburo. L'Arte ha bussato.
Si è incarnata in un batterista che percuote piatti e tamburi con un'energia tale da produrre suoni che si materializzano in un'architettura "visiva" mimetica, fino alla perdita di senso.
Come morso da una tarantola, lo spettatore è posseduto da strani spiriti, convulsivi e vibranti; palpitazioni in cui musica, e colori rappresentavano gli elementi fondamentali della terapia.

"Una somma di micro composizioni del nostro tempo, piccassiane e psichedeliche, che liberano il pensiero dalle sovrastrutture delle convenzioni sociali"- commentano gli artisti.

Non basta rimanere seduti, comodi sui cuscini: ora bisogna lasciar spazio a una pedana che si protrae in avanti, ora alzarsi per nella stanza a fianco per assistere all'altra performance, ora fare spazio ai performer confuso tra la folla.

L'Arte si diverte a stuzzicare, si nasconde nei cunicoli più stretti e aspetta che l'ospite vada a cercarla. É nascosta dietro la signora vestita di nero e caschetto, è accanto al ragazzo che si stuzzica il pearcing , è sotto i piedi del fotografo che tenta invano di intrappolare effimere sensazioni nell'obiettivo.
Non si offende se nel frattempo si degustano piccoli gelati, birre in lattine, o si rumoreggia con bicchieri di plastica: sono tutti lì ad ammirarla nella sua magnificenza.

Avrebbe bussato alla porta dello spazio Raum se non ci fossero stati loro? Non lo sapremo mai! Anzi, sarebbe stato spiacevole scoprirlo.



Angela Sciavilla

Nessun commento:

Posta un commento