venerdì 1 febbraio 2013

Studio per uno spettacolo presidenziale: Celestini e i suoi Discorsi alla Nazione


Dittatori parodiati, sbeffeggiati e alla fine eliminati con un colpo di pistola. Nel nuovo studio per un possibile spettacolo, Ascanio Celestini, attore ma soprattutto narratore, esamina gli uomini di Stato, i pontefici, i potenti, i governatori, i capi di Governo e di regime. Fa satira ma non cade nella trappola della banalità; non ha in mente questo o quel personaggio; non tratta questa Italia o quella passata; non si riferisce solo alle politiche di destra o solo a quelle di sinistra; non sono raccontati gli atteggiamenti solo della nostra cultura o solo i costumi di Paesi stranieri. Celestini, con Discorsi alla nazione - Studio per uno spettacolo presidenziale, è interessato a deridere ogni sistema di regime presente, passato e futuro. L'unica cosa che hanno in comune, i personaggi immaginati, è l’essere affacciati a una finestra o a un balcone e che tutti diventano, con le frecce dell'ironia, bersagli, con tanto di cerchi concentrici bianchi e rossi, da colpire.

Sul palco c'è solo una sediolina di legno e un microfono. E se è vero, come ci tiene a precisare il protagonista all'inizio dello spettacolo, che la condizione per cui ci sia teatro è la compresenza di “almeno un attore e di almeno uno spettatore”, è anche vero che teatro vuol dire vedere. E Celestini galoppando le parole è perfettamente in grado di far apparire immagini incollando al racconto il pubblico per oltre due ore.


Uno sketch dopo l'altro Celestini racconta i disagi del popolo dal punto di vista dei dittatori; racconta con il suo solito stile pieno di anafore lapidarie e confermatrici; ma questa volta come già aveva sperimentato con il precedente lavoro - Pro patria - prova toni di voce da dare ai personaggi; non è più il narratore onnisciente che tutto sa e tutto può, piuttosto incarna ruoli: e se lui è il dittatore, gli spettatori senza troppa difficoltà si prestano a essere i cittadini-sudditi.

I temi trattati sono molti: dal lavoro alla politica, dallo sfruttamento al capitalismo, dalla coscienza di classe alla guerra, dagli abusi e i soprusi a ogni forma di violenza. Critica tutte le forme di potere e di controllo.


 Studia Celestini, cerca di capire come reagisce il pubblico e fino a dove si può ancora spingere nella sua personale battaglia per la libertà. È un'operazione per interfacciare storie inventate con la Storia ufficiale. È un lavoro che ci mette allo specchio facendoci quindi prendere consapevolezza delle nostre stesse azioni.

Lo spettacolo, che è stato la punta di diamante della stagione dell' ITC Teatro di San Lazzaro di Savena, ribadisce ancora una volta il legame dell'artista con il teatro bolognese.

Celestini continua a essere presente a Bologna con la presentazione del libro Pro patria che si terrà giovedì 7 febbraio 2013 all'oratorio San Filippo Neri in via Manzoni 5, alle ore 18. L'artista sarà intervistato da Massimo Marino che curerà l'incontro.

Visto al Circolo Arci Bellaria a San Lazzaro (Bo) lunedì 28 gennaio.

Josella Calantropo

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