Inserito nel progetto O-Z, la compagnia di Ravenna si interroga su chi è il famoso mago
di OZ. Dopo un percorso fatto per scoprire chi è veramente Dorhoty, in questo lavoro, Marco Cavalcoli mette in scena proprio il mago. OZ viene messo in ginocchio di fronte al pubblico per tutto il tempo
e prende le sembianze di Hitler con in mano una bacchetta da direttore
d’orchestra. Dirige la colonna sonora del film Il mago di OZ, che scorre alle sue spalle mentre lui, in preda
a un ossessione, si lancia in un doppiaggio disperato: vuole dare voce a tutti
i personaggi, a tutti gli effetti sonori e a tutte le musichette. Il risultato
comico è immediato e finalmente permette al pubblico di ridicolizzare l’immagine
del tiranno.
Grazie a un impeccabile tecnica di voce e maschera
facciale, l’attore Marco Cavalcoli, con la drammaturgia di Chiara Lagani e la regia di Luigi De Angelis, diverte e stupisce. Ne risulta uno spettacolo esteticamente
bello e contenutisticamente efficace che utilizza mezzi teatrali per svelare
una grande menzogna. La piccola Dorothy che vuole tornare a casa nel suo Kansas,
e i suoi compagni di viaggio: lo spaventapasseri senza cervello, l’uomo di
latta senza cuore e il leone senza coraggio. La compagnia attraversa tutto lo straordinario
paese per scoprire solo alla fine di essere stata ingannata da un mago da quattro soldi. Solo alla fine capiranno che non
dovevano fare altro che guardare bene dentro se stessi, utilizzando le proprie
capacità per raggiungere i propri obiettivi.
La trovata intelligente di dare le sembianze di Hitler a OZ permette un ironia sottile: non è più il grande e temuto mago-dittatore, ma solo un piccolo saltimbanco con degli stupidi baffetti che non fa paura a nessuno.
La trovata intelligente di dare le sembianze di Hitler a OZ permette un ironia sottile: non è più il grande e temuto mago-dittatore, ma solo un piccolo saltimbanco con degli stupidi baffetti che non fa paura a nessuno.
Josella
Calantropo
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