martedì 26 giugno 2012

Mercuzio 2.0: il progetto della Compagnia della Fortezza spopola sul web e mette in rete le idee

Mercuzio non vuole morire, un progetto per un teatro di massa, uno spettacolo collettivo che scavalcherà i cancelli del Maschio, carcere volterrano in cui ormai tradizionalmente si tengono le performance della Compagnia della Fortezza diretta da Armando Punzo, per impadronirsi degli ambienti urbani. In scena schiere di non-attori, gente comune sottratta al rassicurante spazio dello spettatore e chiamata alle armi pacifiche dell’arte per combattere sul fronte della rivolta dei sogni.  
Pietre volterrane sporcate dalle mani insanguinate di tanti Montecchi e Capuleti, di adulti sconsiderati che innescano meccanismi di morte micidiali, rose rosse di giovanissime Giuliette innamorate, libri e strumenti musicali di chi crede nella meraviglia dell’arte, valigie pronte per partire verso la città ideale.
Photo: Alessandro Fantechi

Lo spettacolo, che vedrà alzarsi l’immaginario sipario sull’incantevole cittadina toscana il 26 luglio a Montecatini V.C., il 27 luglio a Pomarance e il 28 Luglio a Volterra in chiusura del Festival VolterraTeatro 2012, è tuttora in fase di creazione. Una serie di prove collettive si sono già svolte nelle piazze di Volterra, Pomarance, Montecatini V.C., Cosenza e Bologna. 

Ma l’azione di Mercuzio non si esaurisce nel riempire le piazze, perché il giovane sognatore shakespeariano sta letteralmente spopolando sul web. Il dato è sorprendente se si considera il livello medio di popolarità degli eventi teatrali all’interno di circuiti veloci come quelli dei social networks.

Il Mercuzio, che nella riscrittura di Punzo, si ribella al padre autore Shakespeare e sfida il proprio destino di morte e di grigiore rivendicando il diritto alla vita e al sogno, ai colori e alle sfumature, ha evidentemente attecchito con forza nell’immaginario collettivo del web diventando subito metafora irresistibile della possibilità di ripudiare una vita che sembra già scritta, un copione già stampato da rappresentare senza inventarsi nuove scene.

Il progetto occupa tutti gli spazi della rete, da Facebook e Twitter, allo spazio Flick’r che consente di condividere e commentare le foto, al cliccatissimo blog compagniadellafortezzavolterra.wordpress.com su cui è stato lanciato il sondaggio per scoprire a quali scene dello spettacolo intende partecipare il popolo del web e il Mercuziario, raccoglitore di parole da regalare a Mercuzio.
Photo: Alessandro Fantechi

Aggirando il pericolo del click mordi e fuggi Mercuzio si insinua nelle fessure del qualunquismo, stimola le intelligenze, tocca le sensibilità. Nel mare magnum dei post e dei tweet fast food, funzionali, il sognatore di Shakespeare si erge su una zattera di parole piene e di azioni reali.

Nelle pagine dedicati al progetto, infatti, i followers, esattamente come accade per gli spettatori, non si limitano a osservare ma possono collaborare alla scrittura dello spettacolo.

Non l’ennesimo forum dove si lasciano commenti, dunque, ma una rete creativa in cui si gioca al rilancio, in cui ogni giorno vengono postate foto, immagini, parole e pensieri che aggiungono nuove intense pennellate al ritratto di Mercuzio.
Photo: Alessandro Fantechi

Non solo uno spazio promozionale, non solo una bacheca su cui tenersi informati sugli eventi legati al progetto ma un’agorà parallela in cui si prolunga lo spazio reale dell’incontro, una sorgente di idee in cui la scrittura scenica trova nuove risorse creative per una scrittura collettiva.

In pochi mesi il progetto della Compagnia della Fortezza è diventato un vero fenomeno mediatico, un compagno inseparabile degli internauti, una valvola di sfogo di pensieri e parole.

Il viaggio di Mercuzio verso la città ideale è già partito sul web, dunque, e corre ad altissima velocità verso la tappa finale del festival.

Rossella Menna

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