Da più di un anno Armando Punzo è in giro per le
città di Volterra e Pomarance per incontrare persone, per raccontare, per
spiegare chi è Mercuzio, perché è così importante che non muoia.
Lo spirito libero della storia di Romeo e Giulietta,
il poeta, il sognatore, si ribella al suo stesso padre autore. Mercuzio - nel
sogno di Punzo - lotta contro William Shakespeare e prende in mano il suo
destino. Cresce a dismisura, diventa grande, non è più marginale alla storia,
non muore al primo atto, non viene più fermato da Romeo con un lapidario: “Basta
Mercuzio, tu parli di nulla!”. Nel sogno della Compagnia della Fortezza il
simbolo della cultura, del teatro, vince sulla morte e va incontro alla vita. La
domanda è in contro tendenza: “E se Mercuzio non morisse?”. Risposta: “Forse la
tragedia dei giovani innamorati non si compierebbe!”, “Forse Romeo e Giulietta potrebbero
coronare il loro sogno d’amore!”.
È da qui che Punzo e i suoi sono partiti: hanno
cercato dapprima amici di Mercuzio, altri poeti, altri artisti che potessero
sposare la causa. Ma con il tempo si sono resi conto che non bastava. Era necessario
essere di più. Essere in tanti, essere diversi, ognuno portatore di se stesso,
ognuno con le proprie capacità, con la propria vita. Perché se Mercuzio muore,
se il teatro muore, se la cultura muore, è una tragedia per tutti e non solo
per gli addetti ai lavori.
Armando Punzo parla, racconta, cerca di spiegare
fino a perdere la voce e dai suoi occhi si intuisce che non si fermerà fino a
quando tutti non saranno consapevoli che Mercuzio non vuole e non può morire.
Lancia l’idea di un teatro di massa: strade e piazze
diventeranno un grande set dove poter animare una favola. Gli abitanti di
Volterra e Pomarance saranno i protagonisti della loro storia. Basta con la
pesantezza dei cittadini della bella
Verona, si cercano persone che siano portatrici di leggerezza, di quella leggerezza pensosa che tanto cara era a
Calvino.
“Aiutatemi” è il monito di Armando Punzo che per
primo ha indossato i panni di Mercuzio. “È difficile da realizzare, ma se poi
dovessimo riuscire?” questa è la domanda, ingenua e terribile, che rivolge a
tutti quelli che incontra.
Coinvolgere migliaia di persone per poter non più
solo sopravvivere, ma finalmente vivere e sognare. I Mercuzi sono quelli che “le
cose possono cambiare”.
Una grande occupazione della città, uomini, donne e
bambini che si riappropriano delle proprie vie e piazze. La trasformazione è in
corso. Si comincia con una grande foto di massa. Venerdì 4 maggio a Pomarance alle h. 16 e Sabato 5 maggio a Volterra
alle h.11. Una fotografia, un modo per poter dire “Io c’ero, ho creduto in
Mercuzio e ho partecipato!” Le giornate saranno seguite su Voci dalla Soffitta
tramite il blog, twitter, facebook e lo hashtag sarà semplicemente #Mercuziononvuolemorire.
Passate parola!
Josella
Calantropo
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