Il 4 e il 5 maggio appena trascorso Pomarance e
Volterra sono state protagoniste di un’azione teatrale di massa che non ha
precedenti. Le piazze sono diventate un grande set fotografico e i cittadini
sono diventati testimoni viventi che la cultura può ancora trasformare il mondo
ed essere a disposizione di tutti e non solo di pochi eletti. È stata
un’esplosione di colori, di suoni, di diversità che si radunava sotto un unico
vessillo comune: Mercuzio non vuole morire.
Le scuole, le associazioni, le corali, i rioni, le
contrade, le scuole di pattinaggio, di calcio, di danza, tutti hanno risposto
alla provocazione - forse inattuale ma ugualmente forte e concreta - fatta da Armando Punzo, regista della Compagnia della Fortezza, di essere
parte attiva di un teatro di massa. Essere al centro non solo di un grande
spettacolo, ma della propria storia. Mercuzio chiede di entrare a pieno titolo
e con profonda coscienza dentro ad ognuno perché possa prendere l’energia
necessaria per continuare a vivere. Perché se la poesia, l’arte, il teatro, la
cultura muore è una tragedia per tutti e non solo una responsabilità di pochi.
Questo è il progetto Mercuzio non vuole morire. È
uno spettacolo teatrale atipico, ma soprattutto è un’idea, una filosofia che
sta entrando nei cuori e nelle menti di tutti coloro che vogliono prendersi
cura – in prima persona – dell’arte, della cultura e della bellezza. È stato
emozionante essere lì: vedere come con semplicissimi gesti e con poche parole
ci si possa davvero sentire parte di una comunità di liberi sognatori, di gente
normale che ha voglia di cambiare, di persone consapevoli che adesso hanno
voglia di leggerezza, di cittadini che si attaccano all’idea di Mercuzio e
chiedono a gran voce di volare.
Il progetto è appena cominciato e non si fermerà
tanto facilmente. Quello a cui abbiamo assistito nei due giorni di maggio a
Pomarance e a Volterra non è che l’inizio di un’onda che non intende smorzarsi.
È un passaparola inarrestabile. Tutti vogliono Mercuzio nelle proprie città.
Sulla scia del set fotografico ci
saranno ancora altri appuntamenti a Castelnuovo
V.C. e Montecatini V.C. che saranno fissati a breve. Ma si continua ancora
con il Festival delle Resistenze
In-attuali (Pomarance e Larderello 29, 30/6 – 1/7), la rassegna “Dei teatri
della Memoria” al Museo della Memoria di Ustica (Bologna – 4/7), VolterraTeatro
(Volterra, Pomarance, Castelnuovo V.C. e Montecatini V.C. (25, 26, 27, 28,
29/7), Festival “Di umanità, si tratta” (Gubbio –data da definire), Palio delle
contrade (Pomarance -9/9), Napoli Teatro Festival (Napoli – 30/9 – 1/10).
La voglia di avere la leggerezza e l’entusiasmo di
Mercuzio sta dilagando a livello nazionale. Il progetto, cominciato in carcere
lo scorso anno nell’ambito del VolterraTeatro 2011, adesso non solo è uscito da
quelle quattro mura, ma come un palloncino, colorato e leggero, ha intrapreso
un viaggio che non si può fare a meno che ammirare e raccontare. Mercuzio non vuole,
e non può, morire.
Josella
Calantropo
E' motivo di soddisfazione leggere e vedere che non è tutto perduto.
RispondiEliminaAleggia l'anelito di sfuggire al nichilismo ed al conformismo asfissianti.
Vulcano di mirabolanti intuizioni ed idee è Armando Punzo.
Auspico il mio viatico.
Da ceneri di miserevole Italietta risorgeremo temprati contro l'indifferenza.
Camillo da Napoli.
camillo.coppola@tin.it