Uno sguardo al passato per leggere il futuro. La stagione
teatrale 2014-15 è già stata inaugurata portando con sé nuove produzioni, primi
studi e spettacoli affermati. Mentre a Modena è finito il VIE festival il 25
ottobre, alcune città della regione stanno ospitando gli spettacoli del nuovo
festival Focus Jelinek, incentrato sul lavoro della scrittrice austriaca
Elfriede Jelinek, premio Nobel per la letteratura nel 2004.
Così vorremmo augurarvi un buon anno teatrale, portando alla
memoria gli spettacoli che in qualche modo hanno segnato l’anno appena passato.
Una stagione che ha offerto molti spunti di riflessione, si è contraddistinta per
varietà di generi. Dai discorsi sull’attualità del teatro civile di AscanioCelestini, al teatro di resistenza femminile di Liberata del Teatro dell’Argine.
Dal teatro di narrazione di Mario Perrotta che racconta le tragiche
immigrazioni dei meridionali con Italiani Cìncali, alla rivisitazione dei
classici della mitologia come Nella Tempesta dei Motus. Non mancano gli
intramontabili della scena come Dario Fo con il suo Lo Santo Jullare Françesco
e il Teatro della Albe di Ravenna con lo spettacolo-dossier su Pantani. Mentre
in Italia abbiamo seguito anche le premiazioni per l’Ubu 2013, assegnato a Il
panico diretto da Luca Ronconi, i confini di Voci dalla Soffitta si sono estesi
ad Avignone e nell’area catalana per conoscere alcune giovani realtà locali
come Los Corderos e la compagnia Barò d'Evel Cirk Cia.
Per quel che riguarda la danza, nella stagione appena
decorsa è parso proprio che la musa Tersicore abbia saldato fermamente al
palcoscenico uno specchio, tutto rivolto verso gli spettatori. Vizi, caducità e
problemi – irrisolvibili o meno – della società odierna sono piombati, di
riflesso, nelle coscienze degli estimatori dell’arte della danza, grementi le
sale dei più diversi teatri bolognesi. Grazie al cielo il movimento coreutico,
la pantomima e l’eleganza di una tecnica accademica, le cui origini si perdono
nelle nebbie del tempo, deliziano sempre la visione di una tale gravezza
emotiva. Come una goccia di miele sulla punta dell’amara medicina.
Coreografie come Parkin’son e Double Points: Verdi ne sono
state l’emblema: sul filo di una commovente biografia familiare corrono le
confessioni di un padre malato e suo figlio omosessuale così come quelle delle
tre “forever Divas”, la cui essenza di donna è stata soffocata dall’acme del
successo.
Il gentil sesso, tuttavia, non ha mancato di riscattarsi,
sbandierando ai quattro venti la passione infiammata e spregiudicata, troppo
spesso inibita dal buon costume e dall’etica morale. Che si tratti di punta,
possibilmente gessata, o di tacco, battente per il flamenco, la verve dei passi
delle danzatrici ha fatto breccia nei cuori, generando una potente eco tanto
sonora quanto sentimentale. E allora i cartelloni hanno gridato i nomi della Carmen
franzuttiana e di Danila Scarlino, interprete dell’assolo Donna, ma anche dei Trocks,
la compagnia di repertorio classico-accademico tutta en travesti. Perché la
femminilità non è un’esclusiva delle donne!
La realtà quotidiana ha abbattuto, dunque, quel “muro di
Berlino” della scena coreica impregnata di pregiudizi e ampollosità,
percorrendo una strada che guarda alla tradizione del Passato per costruire le
innovazioni del Futuro. Il tragitto esplorabile è risultato più che
affascinante, accogliendo ogni spettatore in un fantomatico luna park
dell’Immaginazione. Dal folclore cretese di Zorba si è giunti alle
sperimentazioni coreo-visuali dell’Alchemy dei Momix, passando per la stessa
Bologna che, celebrando il compianto Lucio Dalla, ha regalato a quello specchio
di Tersicore una preziosa cornice, decorata di lirismo e confortante poeticità.
Giunti a questo punto, non siamo in grado di dire in che direzione vada il nuovo
teatro, né sappiamo dare un giudizio complessivo riguardo l’intera stagione. Per
ora ci reputiamo solo giovani osservatori di teatro, esploratori di stili e Voci
dalla Soffitta è la nostra palestra di idee che allena lo sguardo in una
direzione che non sia solo la superficie.
La Redazione
Nessun commento:
Posta un commento