giovedì 16 ottobre 2014

Homunculus 2014 – Splendenti nel buio del bosco

Per il settimo anno consecutivo, torna a Ravenna il progetto Homunculus a cura di TCP Tanti Cosi Progetti. Quest’anno, dal 17 al 26 ottobre, gli eventi organizzati rifletteranno attorno al tema della visione, nutrendosi in particolare delle avvincenti tesi sviluppate in merito da William Bates.


Come ogni anno, Homunculus si sviluppa attorno a un’idea ben precisa, ricercando modalità specifiche di evoluzione per la stessa al fine di coinvolgere artisti, ricercatori e pubblico. Dopo le riflessioni sul corpo sottile e l’addestramento al sogno lucido, l’anno scorso il progetto Homunculus invitava sette artisti a provare un’esperienza psichica collegata a una mudra dello yoga. Quest’anno, la programmazione ruota attorno al tema della vista, soffermandosi su alcuni aspetti a essa collegati nelle teorie avanzate dal medico statunitense William Bates: nelle sue tesi, Bates riconsiderava la visualizzazione e la memoria come le strade principali attraverso cui ricondurre l’atto del vedere alla percezione della realtà, esterna ma anche interiore. Ad aprire le vie della visione, oltre alla capacità mentale di creare immagini e di conservarle, fondamentale è l’assenza di tensione, segnalata dalla presenza, a occhi chiusi, del nero perfetto, luogo di origine di tutte le visioni interiori.
“Dunque sviluppando la capacità di purificare questo nero, sorgeranno insieme visioni e capacità visiva” spiega Francesca Proia. “La visione interiore ha anche una dimensione collettiva. Homunculus propone esperienze che possano produrre delle forme collettive pur preservando la propria solitudine, il proprio senso dell'intimità. È una forma particolare dello stare insieme”.

Filippo Tappi, Studio di occhio (2013)

A dare inizio alla settima edizione, il 17 ottobre alle ore 19.00 una conferenza, a cura di Stefano Bartolini, che introduce il tema del vedere da un punto di vista filosofico ed esperienziale. Il 18 e 19 ottobre gli artisti e ricercatori Italo Zuffi e Filippo Tappi presentano il laboratorio Quando vedere: «un laboratorio teorico-pratico per ragionare il gesto della sosta e del suo campo visivo, e da qui valutare i rudimenti di una tecnica. Dialoghi, azioni e movimenti generati dal desiderio di piegarsi al proprio sguardo». Il laboratorio vedrà tre conduttori coordinarsi per «sviluppare e condividere un dialogo sulla possibilità di agire in deflagrazione. Essere presenti al proprio sguardo, prendere dimora nella sua struttura architettonica». Non è prevista una presentazione al pubblico. Il laboratorio avrà luogo al Circolo Endas, è aperto a tutti coloro che sono interessati e si svolge in orari mattutini e pomeridiani. Il 18 e 19 ottobre, inoltre, Filippo Tappi presenta ad Ardis Hall l’installazione Dilata interiora, fruibile nei giorni 18 e 19 ottobre dalle 20 alle 22, con orario continuato. Infine, il 24, 25 e 26 ottobre alle ore 21.00, ad Ardis Hall, sono presentate le letture pubbliche Ascolta un’alba. Il progetto, ideato dalla coreografa Francesca Proia, prevede l’ascolto di un testo mentre si assiste a un passaggio di variazioni di luce che mima l’alba. Secondo la curatrice, «il progetto si struttura attorno a testi scritti appositamente, dove ciascuno prova a mettere a nudo la propria soggettiva percezione dello spirito, in qualunque forma lo si sia potuto incontrare. Le letture si configurano come semplici atti di presenza, in cui chi legge non è l'autore di quel testo, ma di un altro. È proprio in questo ascolto di storie specifiche che riguardano la vita degli altri che trovo una forma di cuore pubblico: esporsi crudamente per ciò che si è, con la propria storia unica, senza ricette o soluzioni». Gli autori coinvolti, oltre alla stessa Proia, sono Alessandro Berti e Adele Cacciagrano. Ogni lettura ha una durata di circa 40 minuti. Al termine è offerta la colazione.

Nessun commento:

Posta un commento